Lillian si costringeva a stare calma, mentre con Mills si recava al Campfire Tales. L’unico rumore nella macchina era il continuo graffiare delle unghie della tasso sulla plastica della maniglia della portiera; Mills se ne era lamentato per i primi due minuti dalla partenza, ma aveva desistito notando che la ragazza non riusciva a starsene ferma.
I due arrivarono, assieme al resto del gruppo, pochi minuti dopo l’apertura del locale, quando ancora nessun avventore aveva fatto il suo ingresso.
“Benvenuti tutti, ragazzi,” li aveva salutati Randolph, distribuendo pacche sulle spalle e strette di mano vigorose. “Io… Dio, se sono contento di vedervi qui! Allora, ascoltate, immagino siate tesi… bello il vestito, Lilly… e immagino che magari non abbiate troppa voglia di socializzare, che vogliate anche un po’ provare a stare fra di voi, cose così, insomma. Ecco, se venite con me, dietro al palco ho fatto ricavare una stanza,” disse il ragazzo, conducendoli prima sul palco e quindi ad una porticina ricavata dietro un drappo che copriva la parete posteriore, a cui si accedeva da alcuni brevi scalini. “Qui,” fece, indicando lo spoglio ambiente, costituito da uno specchio, un tavolo con sette sedie e una cassettiera. “Spesso si riuniscono i gruppi che vengono a suonare qui da me, se vogliono stare tranquilli. Il vostro concerto è in scaletta per le 2130, così potrete avere tutto il tempo per prepararvi, mettervi tranquilli… fare insomma quello che volete fare, ecco. Ovviamente, se volete bere o mangiare o prendervi qualcosa, il locale è là fuori, ecco,” concluse, con un gran sorriso.
“Grazie, Randolph,” fece Mills, stringendogli la mano. “Sei un amico.”
“Gli amici siete voi, insomma, avete deciso voi di venire nel mio locale, dopotutto, sono io che vi ringrazio: non immaginate il volume di gente che mi è venuto a chiedere di questo cazzo di concerto, ragazzi…”
“Morfi?” chiese Nicholas, mentre Lillian scuoteva la testa al pensiero di quanta gente avrebbe dovuto affrontare.
“Oh, tanti morfi, gente. Preparatevi, sarà una serata di quelle che non dimenticherete troppo facilmente!” disse, quindi uscì dalla stanza.
Mills si rivolse verso gli altri. Lillian era seduta al tavolo, la testa sorretta da un braccio e lo sguardo a chilometri di distanza, Nicholas e Milla erano appoggiati al muro presso la cassettiera e Yvonne e Corinne erano sedute ai lati della porta. Il cane si batté un pugno nel palmo della mano. “Ottimo,” fece. “Penso di… non sapere neanche io cosa dire. Ci siamo, no?”
Nicholas si guardò l’orologio. “Mancano due ore. Vogliamo… fare qualcosa?”
“Io ho bisogno di bere,” fece Corinne. “Ho la gola così secca… faccio fatica a parlare.”
“E’ il caso che vada a prendere qualcosa, è vero,” convenne Mills. “Per ora, acqua e succhi di frutta, direi. Agli alcoolici penseremo dopo, a meno che…”
“Io voglio la mia birra,” disse Lillian. “Almeno mi distenderà un po’ i nervi.”
Mills inarcò un sopracciglio. “Sei sicura, Lilly?”
“Mills, ti ringrazio per la tua protezione, ma non sto diventando un’alcolista. Ho solo voglia di bere qualcosa di più forte di un succo di frutta per calmarmi un po’. Penso di averti scavato solchi profondi così nella tua portiera, sai. Mi basta un bicchiere.”
“Va bene. Altre ordinazioni più forti di un bicchiere di succo di frutta, ragazzi?”
“Una coca per me,” osò Milla.
“Altro? Bene, allora acqua per tutti, succo, una coca e una birra scura. Arrivo fra due minuti, gente.”
Milla e Corinne, quasi all’unisono, si sedettero accanto a Lillian, la scoiattolo ponendo lo schienale contro il petto per lasciare la gran coda libera di muoversi. “Sei agitata,” fece quest’ultima.
“Forse troppo.”
“Non hai mai cantato prima in pubblico?”
“Una volta cantavo nei cori di chiesa,” spiegò lei. “Ma non è la stessa cosa.”
Corinne scosse la testa. “No, è vero, qui c’è più gente che ci guarderà uno per uno. Nei cori non è mai così.”
Corinne scosse la testa. “No, è vero, qui c’è più gente che ci guarderà uno per uno. Nei cori non è mai così.”
Lillian le pose una mano sulla spalla. “Grazie, Corinne. Tu capisci il mio dolore.”
“Guarda, Lilly, non so se può aiutarti, ma anche io sono combinata veramente male, guarda,” fece la licaone, mostrandole una mano tremante. “Non so se le gambe mi reggeranno, quando saremo su. Sono una cagasotto, veramente, mi succede sempre quando so che c’è tanta gente a vedermi o cose del genere, ma quando poi inizio mi sciolgo e le cose vanno sempre avanti, sempre bene.”
La tasso annuì. “Spero andranno veramente bene come dici. Voi mi sembrate tutti così… sciolti.”
“Non guardare me,” fece Yvonne, abbozzando una risata nervosa.
Appena Mills tornò con le bevande, Corinne propose un brindisi d’incoraggiamento per il gruppo. Tutti accettarono; Lillian ne approfittò per poter finalmente bere un gran sorso della sua birra preferita: si sentiva la gola bruciare e aveva un gran bisogno di distendersi un po’. Il sapore della bevanda la rinfrancò, calmando il tremore nelle sue mani e facendola sentire appena più sicura di sé, quel tanto che le sarebbe stato sufficiente per salire quegli scalini e arrivare al suo posto sul palco; ma non era sicura di poter fare i passi successivi.
Quando scoccarono le nove e mezzo, il fischio del microfono annunciò l’arrivo di Randolph ancor prima delle sue parole. Il ragazzo si schiarì la voce. “Signori e signore, morfi e umani… questa sera sono ben felice di presentarvi una novità per il mio locale. Avrete sicuramente visto in giro nelle varie locandine, negli annunci e cose simili, della presenza di un gruppo, i London Morph Sextet, che si esibirà qui per la prima volta. Sono… be’, cazzo, sono estremamente fiero di ospitare il primo… vero… gruppo di soli morfi qui a Londra. Ed è ora che li vediate anche voi, quindi fate un bell’applauso e date il benvenuto sul palco a Mills, Lillian, Corinne, Yvonne, Milla e Nicholas! I London Morph Sextet!”
Mentre il pubblico applaudiva e Nicholas apriva la porta, Lillian si passò una mano fra i capelli. “Si comincia, allora,” fece, rivolta a Mills. Il cane indossò un paio di occhiali da sole dalle lenti circolari, molto piccole. “A quanto pare, sì,” disse, tendendole la mano. “Andiamo?”
“Andiamo.” La tasso prese la mano del morfo e si alzò in piedi, accompagnata da tutti gli altri. Insieme, salirono i due scalini che li separavano dal palco, Lillian alzando l’orlo dell’abito per non sporcarlo, Corinne di corsa, Yvonne e Milla esibendo un enorme sorriso in mezzo alle luci e Mills e Nicholas intonando il ritornello di Highway to Hell.
Quando tutti arrivarono sul palco, lo spettacolo agli occhi del pubblico era senza dubbio molto particolare. Mills, subito seduto alla sua batteria, sembrava a suo agio e il suo sguardo era concentrato sulle luci che li inondavano più che sul pubblico, ma il suo pelo lucido e brillante, fresco di toeletta, risaltava contro il nero della sua canottiera a spalle larghe e con i suoi particolari occhiali da sole a specchio; Lillian faceva più scalpore per essere a piedi nudi che non per il suo abito color oro o per i capelli raccolti con un bastone di legno in una acconciatura complessa che ne lasciava ricadere delle ciocche sulle spalle; accanto a lei, Corinne indossava un tubino monospalla bianco latte, semplice e quasi austero, molto contrastante con le macchie colorate della sua pelliccia, e le orecchie le tremavano d’eccitazione; Nicholas, che stava accordando il suo basso, era forse il membro del gruppo più particolare, con la sua camicia bianchissima, jeans scuri da cui usciva la sua lunga coda liscia e capelli pettinati verso sinistra, anche lui a piedi nudi; Yvonne, in piedi presso il pianoforte, indossava lo stesso abito stile impero con cui Mills e Lillian l’avevano conosciuta, ma aveva aggiunto una lunga collana con delle ametiste di sua madre; infine, Milla portava una maglia senza maniche, nera come la pece come i suoi pantaloni, ma con un complesso disegno a forma di giglio ricamato con fili argentati sul petto e la coda adornata di nastri dello stesso luccicante colore.
La vista, nel suo complesso, era un insieme di colori e luci assolutamente d’impatto, ovviamente se si eccettuava il fatto che nessuno sul palco era umano. Il pubblico taceva, in attesa di una nota o di una parola.
Lillian e Corinne, davanti ai loro microfoni, si scambiarono un’occhiata. La licaone strizzò l’occhio all’altra, che annuì e tornò a rivolgersi al pubblico. “Salve,” disse. Sentire la sua voce risuonare per il locale le diede dei brividi: era una sensazione che non aveva mai provato prima di quel momento. Essere sotto i riflettori, anche se per un periodo breve, anche se assieme al resto del gruppo… Non aveva mai vissuto un momento simile, e non poteva dire che le dispiacesse. “Grazie per l’attenzione. Ammetto di essere… fin troppo nervosa,” disse, sorridendo. “Quindi sarò di poche parole, perché vorrei che stasera parlasse la nostra musica per noi.” Qualcuno dal fondo, una voce femminile, urlò qualcosa d’incoraggiamento a suo nome: forse Claire? O Francine? “Noi siamo i London Morph Sextet, e stasera vorremmo farvi vivere qualcosa della vita dei morfi di questa città, per capirci e… be’, per divertirvi, ovviamente. Direi che è il caso di iniziare,” concluse, facendo un cenno a Yvonne.
A long long time ago I can still remember How that music used to make me smile And I knew that if I had my chance I could make those people dance And maybe they'd be happy for a while | Corinne si avvicinò al microfono, mentre Yvonne iniziava a scorrere le dita sui tasti. Al termine del brano, Milla intervenne sostituendo il suo violoncello ai suoni sintetici della canzone originale. |
Did you write the book of love And do you have faith in God above If the Bible tells you so Now do you believe in rock 'n roll And can music save your mortal soul And can you teach me how to dance real slow | La licaone guardava il pubblico ad occhi spalancati, il corpo rigido mentre cantava. Lillian le riservò più di uno sguardo durante i suoi versi: era palese che Corinne era intimidita, e avrebbe voluto trovare un modo per farla sciogliere. |
Well, I know that you're in love with him Cuz I saw you dancin' in the gym You both kicked off your shoes You both kicked off your shoes Man, I dig those rhythm and blues | |
I was a lonely teenage broncin' buck With a pink carnation and a pickup truck But I knew that I was out of luck The day the music died I started singing | Così, mentre accompagnava la prima voce, Lillian ebbe un’idea. |
Bye bye Miss American Pie Drove my chevy to the levee But the levee was dry And good old boys were drinkin' whiskey and rye Singin' this will be the day that I die This will be the day that I die | Cantò assieme a Corinne durante il ritornello, sebbene questo non fosse assolutamente previsto dalla loro scaletta. La licaone, in modo assolutamente professionale, non si scompose, continuando a cantare, ma le lanciò uno sguardo perplesso. Lillian le rispose iniziando a battere le mani e a muovere il bacino a tempo con la musica. |
I met a girl who sang the blues And I asked her for some happy news But she just smiled and turned away | Durante il breve pezzo strumentale, Corinne le ammiccò, poi riprese a cantare. |
Well, I went down to the sacred store Where I'd heard the music years before But the man there said the music wouldn't play | |
Well now in the streets the children screamed The children screamed The lovers cried and the poets dreamed The poets dreamed But not a word was spoken The church bells all were broken | |
And the three men I admire the most The Father, Son and the Holy Ghost They caught the last train for the coast The day the music died | |
They started singing Bye bye Miss American Pie Drove my chevy to the levee But the levee was dry And good old boys were drinkin' whiskey and rye Singin' this will be the day that I die This will be the day that I die | Insieme, Corinne e Lillian ripresero a battere le mani, accompagnando ogni battito con un colpo d’anca. Negli occhi della licaone era apparsa una luce diversa, una luce più viva e attiva. Lillian si augurò che quella luce la potesse accompagnare per il resto del concerto. |
Bye bye Miss American Pie Drove my chevy to the levee But the levee was dry And good old boys were drinkin' whiskey and rye Singin' this will be the day that I die This will be the day that I die We started singin' We started singin' | |
We started singin | Le due morfe si presero per mano e le alzarono al cielo all’ultima strofa. |
L’applauso del pubblico la colpì in faccia come uno schiaffo. Lillian era incredula, il cuore le batteva così veloce che non era sicura che il petto avrebbe potuto contenerlo. “Uh,” sospirò nel microfono. Anche il solo fatto di sentir la propria voce ritornare dalle casse del locale le metteva un forte senso di soggezione. La faceva sentir nuda. “Be’, è una grande emozione poter sentire questo apprezzamento da parte vostra,” disse.
“E ci siamo solo scaldati,” commentò Corinne.
“Verissimo. Ma non ci siamo ancora presentati. La morfa alla mia sinistra, questo splendido esempio di licaone che vedete qui,” fece Lillian posando una mano sulla spalla di Corinne. “Risponde al nome di Corinne. Dietro di noi, però, ci sono i veri artisti che ci accompagneranno per il resto della serata…”
“Mills, alla batteria,” disse l’altra. “Nicholas, al basso, Yvonne al suo pianoforte e Milla al violoncello. Sento che sarà una bellissima serata, Lillian…”
“Mills, alla batteria,” disse l’altra. “Nicholas, al basso, Yvonne al suo pianoforte e Milla al violoncello. Sento che sarà una bellissima serata, Lillian…”
“Penso anche io, ma credo anche che sia il momento di smettere di parlare e di ricominciare a suonare!” esclamò la tasso, facendo così segno agli altri di iniziare.
Lillian lasciò che Mills, Yvonne e Nicholas si divertissero ai loro strumenti, prima di iniziare a cantare, immettendosi direttamente dopo i vocalizzi iniziali dell’opera originale.
Pressure pushing down on me Pressing down on you No man ask for | Assieme a lei, anche Corinne iniziò a cantare. Le due si scambiarono uno sguardo d’intesa. |
Under pressure That burns a building down Splits a family in two Puts people on streets | Milla iniziò a muovere il suo archetto sul violoncello, fornendo alla canzone un delicatissimo sottofondo, mentre le due cantanti si avvicinavano l’una all’altra. |
Um ba ba be Um ba ba be De day da Ee day da That's ok! | |
It's the terror of knowing What this world is about Watching some good friends Screaming 'Let me out!' | Corinne prese la parola, prendendo il posto di David Bowie mentre la batteria di Mills si faceva sentire con più forza. Lillian concluse il suo pezzo allontanando da sé Corinne con una lieve spinta. |
Pray tomorrow Gets me higher Pressure on people People on streets | |
Chippin' around Kick my brains around the floor These are the days it never rains but it pours Ee do ba be Ee da ba ba ba Um bo bo Be lap People on streets ee da de da de People on streets ee da de da de da de da | Il microfono stretto in tutte e due le mani, Lillian si avvicinò al limitare del palco, cantando mentre il coro di Corinne si alzava di tono, gradualmente, fino ad esplodere. |
It's the terror of knowing What this world is about Watching some good friends Screaming 'Let me out!' | Corinne cantava con una passion che non era mai trapelata durante le prove. Nel suo abito bianco, sotto le luci dei riflettori del locale, sembrava una statua che avesse appena preso vita, un gesto dopo l’altro, un cenno dopo l’altro, mossa da una forza interna normalmente invisibile. Presa da queste considerazioni, ci mancò poco che Lillian mancasse di cantare la sua parte. |
Pray tomorrow Gets me higher Pressure on people High high People on streets | |
Turned away from it all like a blind man Sat on a fence but it don't work Keep coming up with love but it's so slashed and torn | Le due morfe si abbracciarono, volgendo però lo sguardo al pubblico. |
Why Why Why? Love! | Lillian si staccò dall’abbraccio per finire ad urlare il suo “perché” al cielo. |
Insanity laughs Under pressure we're cracking | |
Can't we give ourselves one more chance Why can't we give love that one more chance Why can't we give love give love give love give love give love give love give love give love give love | Nuovamente, entrambe si voltarono verso il pubblico. |
'Cause love's such an old fashioned word And love dares you to care for The people on the edge of the night And love dares you to change our way of Caring about ourselves This is our last dance This is ourselves | Lillian e Corinne tornarono ad abbracciarsi, sempre cantando, sempre sfogando quello che la canzone gli suggeriva: la voglia di sentirsi uniti e di sentirsi amati dagli altri, la voglia di urlare a tutto e a tutti che non c’era motive per odiarli per ciò che non erano, che l’unica cosa sensate sarebbe stata semplicemente amarli per ciò che erano. Tutte parole, tutte sensazioni nascoste da sempre dentro di loro, ma che la musica riusciva a tirar fuori meglio e più di ogni altra cosa al mondo. |
Under pressure Under pressure Pressure | Rimase solo Yvonne a suonare, mentre Corinne concludeva la canzone. |
L’applauso fu più forte, più vicino e presente. Quella gente era lì per ascoltarli, perché loro erano morfi: fu questa realizzazione a stringerle lo stomaco, molto più che non quel secondo applauso. Qualcuno era lì per ascoltarli, per ascoltare Corinne, per sentire Yvonne, Mills, Nicholas, Milla… e lei. Quelle persone erano lì non per giudicarla per quel che era, ma per quel che faceva: per dire “non mi piace la sua voce,” per dire “non mi piace come canta,” non per prenderla in giro per la pelliccia.
“Uau,” fece Lillian, dando voce a questa “illuminazione.” “E’ stato veramente bello. Abbiamo scelto Under Pressure, così come tutte le alter canzoni di questa nostra esibizione, perché secondo noi rappresenta ciò che accade alla comunità morfa: non tutti sono dell’opinione che sia giusto volerci bene… o almeno accettare la nostra presenza. Per la pelliccia, per le zampe, gli artigli, i musi, tutto ciò che ci separa da voi umani. Ma questi sono solo frammenti di una persona, che è molto di più, molto di più di una pelle.”
“Giusto, Lillian,” inteloquì Corinne. “E noi siamo… be’, siamo belli, cavolo! Avete visto che colori ci sono su questo palco? E la bellezza è solo il primo passo.”
“E la bellezza è solo un preludio.”
“Giusto, Lillian,” inteloquì Corinne. “E noi siamo… be’, siamo belli, cavolo! Avete visto che colori ci sono su questo palco? E la bellezza è solo il primo passo.”
“E la bellezza è solo un preludio.”
“Voglio dire, con un gruppo di quattro, dico quattro, donne, non vorrete che non si pensi anche un po’ ai sensi? E noi ne sappiamo tanto quanto gli esseri umani, ve lo dico io. E ora, se avete voglia, ve ne daremo un’idea,” concluse Corinne, facendo cenno a Milla e Nicholas di attaccare con la musica.
Them hustlers keep on talkin' They like the way I'm walkin' You saying that you want me So press record, I'll let you film me | Corinne ancheggiava, lentamente, a tempo con la musica, mentre teneva le mani sui fianchi. |
On your video phone Make a cameo Tape me on your video phone I can handle you Watch me on your video phone On your video, video If you want me you can watch me on your video phone | Lillian si unì a lei, con gli stessi movimenti. L’idea di cercare di muoversi in modo così sensuale di fronte a tutti la metteva in sincero imbarazzo: più volte aveva cercato di evitarlo, durante le prove, ma gli altri l’avevano ogni volta invitata a provarci. Capiva perfettamente che l’avevano fatto per farla sentire a suo agio e per evitare di farla sentire male durante il concerto, ma dall’esterno si vedeva come un fagotto impellicciato che tentava di sembrare sexy, cosa che non la riempiva d’orgoglio. |
I love how you approach me Fresh white with your pants hangin' grown man low Everything you sayin' soundin' good to me No need to convince me anymore Swag up, it's right, one blade, it's tight And I smell your cologne in the air Baby you doin' somethin' right You just cancelled every other man here You say you like my bag and the color of my nails You can see that I got it goin' on I wanna make sure you remember me So I'ma leave my number on your video phone | Nel frattempo, Corinne sembrava perfettamente a suo agio con il testo e con i movimenti. Staccò il microfono dal suo supporto, muovendosi nel frattempo lungo tutto il palco, testa e occhi rivolti costantemente al pubblico, con passi lenti, calibrati e un po’ esagerati, la coda che si muoveva serpentina dietro di lei, a tempo. In quel momento, Lillian invidiò ogni cosa di lei: la sua altezza, la sua forma fisica, il suo modo sensuale di incedere, la sua capacità di apparire sicura di fronte a tutta quella gente… tutte capacità che lei non sentiva sue. |
I got no time for frontin' I know just what I'm wantin' If it's gonna be you and me When I call, they better see me on your video screen Them hustlers keep on talkin' They like the way I'm walkin' You saying that you want me So press record, I'll let you film me | Corinne si chinò, rivolta verso il pubblico, mostrando apertamente la scollatura per qualche attimo, prima di ritornare al suo posto per il ritornello. La tasso pensò che l’altra avrebbe potuto evitare quel tipo di esibizioni. |
On your video phone Make a cameo Tape me on your video phone I can handle you Watch me on your video phone On your video, video If you want me you can watch me on your video phone | |
You’re my phone star And I'm happy when my lights flashin' 'Cause you’re on my receiver Hubba, hubba Honey, baby is so sexy that he should win an Oscar And when you miss me, just remember that I always got you with me I'll be your Gene, you'll be my Brando I'ma put you in my movie if you think that you can handle Can you handle it? I know you like that Can you handle it? | Era il suo momento. Lillian subito additò il pubblico, sottolineando il gesto ammiccando. Non riusciva a muoversi come Corinne, ma cercò ugualmente di imitarla, posando le mani sui fianchi e ancheggiando. Stando ai fischi sollevati dall’esibizione, la cosa doveva aver impressionato positivamente gli ascoltatori. Era forse la prima volta che qualcuno le facesse complimenti per qualcosa di simile alla sensualità: un buon inizio, pensò la tasso. |
Turn you into a star, I got it like that Can you handle it? Baby don't fight it, Tell 'em,C 'cause when I miss yo call Can you handle it? I hit you right back on my video phone You like what you see? Them hustlas like my fashion You wanna video me? They like the way I'm walkin' You like what you see? You sayin' that you want me Go on and video me So press record, I'll let you film me | Le due morfe si erano sempre divertite con quella parte. Si portarono vicinissime l’una all’altra, passando un braccio dietro la vita l’una dell’altra e scambiandosi versi. |
On your video phone Make a cameo Tape me on your video phone I can handle you Watch me on your video phone On your video, video If you want me you can watch me on your video phone | Nel ritornello, le due ragazze si separarono, tornando presso i supporti dei loro microfoni. |
Can you handle it? Can you handle it? Tell 'em, C Can you handle it? Can you handle it? You like what you see? Can you handle it? You wanna video me? Can you handle it? You like what you see? Can you handle it? Go on and video me Can you handle it? You like what you see? Can you handle it? You wanna video me? | Lillian e Corinne ripeterono la scena precedente, ma in piedi ai loro microfoni, senza abbracciarsi come prima. Nel frattempo, Milla usava il suo strumento per ricreare i suoni aspri, sintetici del brano originale, con un effetto inaspettato. |
You know them L, they be hollerin', 'specially them hot ones Brooklyn, Atlanta, Houston, to New Orleans When they see me, they be like "Yo C, let me call you" You breakin' my focus, boy, you cute and you ballin' You like it when I shake it? Shawty on a mission, what yo name is? | |
What, you want me naked? If you likin' this position you can tape it On your video phone | Le morfe finsero stupore, coprendosi le guance con le mani, quindi di nuovo si portarono le mani ai fianchi, ancheggiando. |
Hustla keep on talkin' You like the way it's poppin' You sayin' that you want me Press record and baby, film me On your video phone Make a cameo Film me Tape me on your video phone, I can handle you Film me Watch me on your video phone, on your video, video Film Me If you want me you can watch me on your video phone | |
If you want me you can watch me on your video phone | Lillian e Corinne conclusero abbracciandosi nuovamente, il microfono nella mano libera. |
“Strano, pensavamo di trovarvi tutti svenuti,” commentò Corinne. “Be’, allora a qualcuno la cosa è piaciuta, direi.”
“Direi di sì,” fece a sua volta Lillian. Ammise a se stessa di essersi divertita, anche se non era semplice da accettare in fondo. Era la prima volta nella sua vita in cui metteva alla prova se stessa con un tentativo di approccio alla sensualità, e sapere che c’era qualcuno nel pubblico a cui la cosa era piaciuta… era un grosso pezzo di piacere che si aggiungeva al suo ego. “Il mondo dei morfi non è poi così diverso da quello degli esseri umani,” disse. “Certo, non siamo come loro, ma anche noi abbiamo il nostro share di problemi: amori non corrisposti, un tiranno come capufficio, la fatica di arrivare a fine mese…”
“Ma anche la nostra quota di felicità di tutti i giorni,” fece Corinne. “E l’amore è una di queste,” disse.
“Direi di sì,” fece a sua volta Lillian. Ammise a se stessa di essersi divertita, anche se non era semplice da accettare in fondo. Era la prima volta nella sua vita in cui metteva alla prova se stessa con un tentativo di approccio alla sensualità, e sapere che c’era qualcuno nel pubblico a cui la cosa era piaciuta… era un grosso pezzo di piacere che si aggiungeva al suo ego. “Il mondo dei morfi non è poi così diverso da quello degli esseri umani,” disse. “Certo, non siamo come loro, ma anche noi abbiamo il nostro share di problemi: amori non corrisposti, un tiranno come capufficio, la fatica di arrivare a fine mese…”
“Ma anche la nostra quota di felicità di tutti i giorni,” fece Corinne. “E l’amore è una di queste,” disse.
All my life And the hereafter I've never seen Someone like you You're a knife Sharp and deadly And it’s me That you cut into | Corinne iniziò a cantare, mentre Milla con il suo violoncello si sostituiva ai suoni elettronici della versione originale. A Lillian era sempre piaciuto il modo in cui la licaone aveva riarrangiato e riadattato la canzone al suo modo di cantare e di concepirla, agli strumenti che avevano a disposizione e alle loro due voci. |
But I don't mind In fact I like it Though I'm terrified I'm turned on but scared of you | Corinne si voltò rapidamente verso di lei, e Lillian si aggiunse alle voci, mentre Milla aumentava la velocità con cui l’archetto scorreva sul suo violoncello. |
She's a monster Beautiful monster Beautiful monster But I don't mind And I need her Said I need her Beautiful monster But I don't mind Ohhhh No I don't mind Said I don’t mind I don’t I don’t mind No I don't mind I don’t mind I don’t I don’t mind No I don't mind I don’t mind I don’t I don’t mind Ohhh No I don't mind | Nel ritornello, Yvonne si agganciò a Milla, amplificando i suoi suoni attraverso il pianoforte. Non erano ritmi a cui lei fosse abituata, ma nelle prove aveva dato il meglio di sé, con risultati più che ottimi, e Lillian sapeva che avrebbe fatto lo stesso in concerto. Aveva visto la sua luce e la sua concentrazione durante le prove, e poteva letteralmente vederla brillare al suo pianoforte bianco, mentre le dita volavano sulla tastiera nonostante le grosse e sgraziate falangette zoccolute. Nel frattempo, Corinne spingeva la propria voce al suo tono più alto; non aveva una grande estensione vocale, anche per sua stessa ammissione, ma aveva scelto lei stessa questa canzone perché le dava energia e le ricordava una vecchia relazione; era un legame con qualcosa di forte e la motivava, dando una maggior potenza al suo canto. |
In her eyes Is love and fire And my heart She's burning through | La licaone si muoveva sul palco con grazia, sempre rivolta verso il pubblico, con il microfono in una mano e l’altra contro gli ascoltatori, gesticolando verso di sé e verso di loro a sottolineare i suoi versi. |
But I don't mind In fact I like it Though I'm terrified I'm turned on but scared of you | |
She's a monster She's a monster Beautiful monster Beautiful monster Beautiful monster Beautiful monster But I don't mind I don’t mind And I need her And I need her Said I need her Said I need her Beautiful monster Beautiful monster But I don't mind I don’t mind I don’t I don’t mind No I don’t mind | Dal canto suo, Lillian rimase al suo posto presso il suo microfono. |
Playing with my heart And she's playing with my mind | |
And I don't mind I don’t I don’t mind No I don't mind I don’t I don’t mind No I don’t mind I don’t I don’t mind No I don’t mind I don’t I don’t mind | |
I don't mind I don’t I don’t mind No I don't mind I don't mind I don’t I don’t mind No I don't mind I don’t I don’t mind I don’t mind I don’t I don’t mind No I don’t mind | |
Beautiful monster | Corinne esplose nel silenzio degli strumenti. |
She's a monster She's a monster Beautiful monster Beautiful monster But I don't mind But I don't mind Said I don’t mind And I need her And I need her Said I need her Said I need her Beautiful monster Beautiful monster But I don't mind I don’t mind I don’t I don’t mind No I don’t mind I don’t mind I don’t I don’t mind No I don’t mind I don’t mind I don’t I don’t mind No I don’t mind | |
Senza soluzione di continuità, senza parole e senza alcuna stanchezza, Nicholas si agganciò a Beautiful Monster, intonando un breve assolo con il suo basso; assolo che si trasformò nel giro di pochi secondi nell’introduzione di Kiss. Lillian aveva sempre saputo che il topo aveva talento, e questa piccola transizione, che lui stesso aveva ideato durante una delle serate di prova, lo dimostrava apertamente.
You don't have to be beautiful to turn me on | Sorridendo, Lillian prese il microfono in mano. |
I just need your body baby From dusk till dawn You don't need experience To turn me out You just leave it all up to me I'm gonna show you what it's all about | Cantare davanti a tutti quella canzone la faceva sentire strana: allegra, euforica, ma anche un po’ impaurita per quelle che avrebbero potuto essere le reazioni della gente. Ma gli applausi e i fischi provenienti dal pubblico appena gli accordi di Nicholas divennero riconoscibili… be’, la ripagarono dell’imbarazzo. |
You don't have to be rich To be my man You don't have to be cool To rule my world | Quando Corinne si unì a lei, Lillian stucco il microfono, ammiccando al pubblico. La licaone aveva avuto l’idea di volgere la canzone al femminile, e la tasso era ben felice del risultato. |
Ain't no particular sign I'm more compatible with I just want your extra time and your | |
Kiss | Durante il riff di Nicholas, Lillian e Corinne lanciarono un bacio al pubblico, che esultò. |
You got to not talk dirty, baby If you wanna impress me You can't be to flirty, mama I know how to undress me | |
I want to be your fantasy Maybe you could be mine | La morfa indicò il pubblico, poi se stessa, ammiccando ancora. |
You just leave it all up to me We could have a good time | |
You don't have to be rich To be my man You don't have to be cool To rule my world | |
Ain't no particular sign I'm more compatible with I just want your extra time and your Kiss | |
Men not boys rule my world I said they rule my world Act your age, papa Not your shoe size Not your shoe size Maybe we could do the twirl | Le ragazze lasciarono che Nicholas si sfogasse alla chitarra, quindi corserso insieme verso i bordi del palco, presso il pubblico, chinandosi verso di esso. |
You don't have to watch Dynasty To have an attitude | |
You just leave it all up to me My love will be your food | |
You don't have to be rich To be my girl You don't have to be cool To rule my world | Lillian si erse, chiudendo gli occhi e iniziando ad alzare il tono e la voce. |
Ain't no particular sign I'm more compatible with I just want your extra time and your | Poi lasciò che i polmoni si svuotassero totalmente, quasi urlando nel microfono. |
Kiss | Gli strumenti tacquero prima che lei pronunciasse la sua ultima parola, quindi Lillian diede il suo bacio al pubblico, concludendo la canzone. |
Lillian lasciò che l’applauso scemasse per prendere la parola. “Il prossimo brano… be’, forse avremmo dovuto metterlo all’inizio, ma poi abbiamo pensato che non sarebbe stata una ottima introduzione per il gruppo.”
“Inoltre, non sarebbe stato neanche carino mostrarvi subito le nostre parti migliori,” disse Corinne. “Perché il prossimo pezzo è poco noto, ma ci siamo messi d’impegno per farlo veramente nostro. E non sarà facile riconoscerlo.”
“E’ un pezzo particolare, che parla di notti come queste e di come ci si sente a non essere umani. Credetemi, non è poi così male.”
Hello Here I am Here we are We are one I've been waiting for this night to come | Yvonne iniziò a suonare col suo pianoforte, mentre Lillian, con dolcezza, con toni suadenti, cantava. Alle chitarre, bassi e batterie del brano originale era stato sostituito il pianoforte, che riempiva l’aria di note calme, distese; la voce di Lillian, lenta e calda, a sua volta contrastava con ciò che i KISS avevano prodotto. |
Get up! | Quando la morfa alzò di colpo la mano destra, chiusa a pugno, Nicholas e Mills esplosero per un attimo fra piatti e corde, distruggendo per quel minimo istante la placida atmosfera precedente. La morfa si concesse un attimo per respirare l’apprezzamento del pubblico, espresso sotto forma di un ruggito. |
Now it's time for me to take my place The make-up runnin' down my face We're exiled from the human race | Di nuovo, solo il pianoforte servì come sottofondo alla voce della tasso. |
You're in the psy- Psycho circus You're in the psy- Psycho circus I say welcome to the show! | E ancora, appena Corinne si unì al canto, Mills e Nicholas imprimettero al brano i toni della versione originale, in un’esplosione di rock improvviso. |
I've been waiting here to be your guide So come Reveal the secrets that you keep inside | Quando il ritornello terminò, Yvonne riprese il controllo della scena, con il suo strumento. |
Step up! | |
No one leaves 'til the night is done The amplifier starts to hum The carnival has just begun! You're in the psy You're in the psycho circus You're in the psy You're in the psycho circus Yeah I say welcome to the show Welcome to the show Welcome to the show The show. | Durante la scelta delle canzoni, c’era stata una certa diatriba sulla possibilità di cambiare parti di Psycho Circus: nessuno voleva che desse l’impressione sbagliata, accennando a circhi e travestimenti, ma l’idea del “sentirsi esiliati dalla razza umana” aveva preso il sopravvento. E Lillian era ben felice di poter cantare queste parti, dopo aver contribuito a riarrangiare l’intero pezzo in un modo che aveva colpito i presenti alla loro serata di prove generali. E che aveva, ovviamente, colpito anche tutti i presenti di quella sera. |
I, I've been waiting here to be your guide So come Reveal the secrets that you keep inside | |
Step up! | |
No one leaves 'til the night is done The amplifier starts to hum The carnival has just begun! | |
You're in the psy You're in the psycho circus You're in the psy You're in the psycho circus You're in the psy You're in the psycho circus You're in the psy You're in the psycho circus And I say welcome to the show Welcome to the show Welcome to the show And I say welcome to the show! | |
“Viene ora un pezzo difficile,” disse subito Corinne. “E’ di una artista della nostra terra, una storia di vendette e di cuori spezzati.”
“Cuori che a volte sono i nostri vicini a spezzarci, con un rifiuto che non sembra avere motivo se non un odio nei confronti di chi non è come noi,” fece Lillian. “Si possono passare ore a piangere, ma le lacrime non ci restituiscono la felicità persa. Ed è per questo che molti, poi, passano al lato opposto: la rabbia.”
There's a fire starting in my heart, Reaching a fever pitch and it's bringing me out the dark Finally, I can see you crystal clear. Go ahead and sell me out and I'll lay your shit bare. | Lillian si portò accanto al microfono, così vicina da far quasi sentire il suo respiro, le mani incrociate sul petto, mentre Yvonne percuoteva con forza i tasti del suo piano, con insistenza, sostituendosi alla chitarra della canzone originale. |
See how I leave, with every piece of you Don't underestimate the things that I will do. There's a fire starting in my heart, Reaching a fever pitch and it's bringing me out the dark | Mills s’introdusse, aggiungendo con la sua batteria un ritmo cadenzato e battente. |
The scars of your love, remind me of us. They keep me thinking that we almost had it all The scars of your love, they leave me breathless I can't help feeling... | Lillian lentamente afferrò il microfono sul suo supporto, continuando a cantarvi a distanza ravvicinata. |
We could have had it all... You're gonna wish you, never had met me... Rolling in the deep Tears are gonna fall Rolling in the deep You had my heart... You're gonna wish you... Inside of your hand Never had met me And you played it... Tears are gonna fall... To the beat Rolling in the deep | La morfa staccò il microfono, mentre la sua voce si alzava di tono e di intensità e Corinne s’inseriva con il coro. |
Baby I have no story to be told, But I've heard one of you and I'm gonna make your head burn. | La tasso d’improvviso puntò il dito contro il pubblico, aggrottando le sopracciglia. |
Think of me in the depths of your despair. Making a home down there, it reminds you of the home we shared. | Poi si portò la mano sul cuore, scuotendo lentamente la testa ad occhi chiusi. |
You're gonna wish you The scars of your love Never had met me... remind me of us. Tears are gonna fall They keep me thinking Rolling in the deep That we almost had it all You're gonna wish you The scars of your love Never had met me... They leave me breathless Tears are gonna fall I can't help feeling... Rolling in the deep | Durante il ritornello, Lillian e Corinne si voltarono l’una verso l’altra, avvicinandosi e allontanandosi come elastici in tensione. |
We could have had it all... You're gonna wish you, never had met me... Rolling in the deep Tears are gonna fall Rolling in the deep You had my heart... You're gonna wish you... Inside of your hand Never had met me And you played it... Tears are gonna fall... To the beat Rolling in the deep | Lillian tornò a rivolgersi al pubblico, la mano destra libera stretta a pugno sul cuore. |
Could have had it all Rolling in the deep. You had my heart inside of your hand, But you played with the beating. | |
Throw your soul through every open door Whoa Count your blessings to find what you look for Whoa Turn my sorrow into treasured gold Whoa You’ll pay me back in kind and reap just what you sow. | La tasso rivolse la mano libera al pubblico, muovendola come se gesticolasse durante una conversazione animata, sottolineando con forza le parole cantate. |
You're gonna wish you Never had met me... We could have had it all Tears are gonna fall Rolling in the deep We could have had it all You're gonna wish you Never had met me... It all. Tears are gonna fall It all. It all. Rolling in the deep | Stavolta fu Corinne ad avvicinarsi al pubblico, arrivando sul limitare del palco con il microfono in una mano e l’altra sul petto. |
We could have had it all... You're gonna wish you, never had met me... Rolling in the deep Tears are gonna fall Rolling in the deep You had my heart... You're gonna wish you... Inside of your hand Never had met me And you played it... Tears are gonna fall... To the beat Rolling in the deep We could have had it all... You're gonna wish you, never had met me... Rolling in the deep Tears are gonna fall Rolling in the deep You had my heart... You're gonna wish you... Inside of your hand Never had met me And you played it... Tears are gonna fall... To the beat Rolling in the deep We could have had it all... You're gonna wish you, never had met me... Rolling in the deep Tears are gonna fall Rolling in the deep You had my heart... You're gonna wish you... Inside of your hand Never had met me But you played it You played it. You played it. You played it to the beat. | Lillian stringeva la mano sul suo petto e cantava con una tale energia da far quasi sembrare che stesse male. E, in un certo senso, era vero: non era mai riuscita, durante le prove, a non pensare a tutte le volte in cui qualcuno le aveva spezzato il cuore con la sua cattiveria, con insulti e barriere levate a causa del suo non essere umana, a causa della sua diversità. E la canzone, uscendo dalle sue labbra, trasformava questo dolore in rabbia, quasi in violenza, espressa con l’intensità, il tono, il volume della sua voce durante il ritornello, in cui quasi arrivava ad urlare nel microfono, quasi a voler estendere questo rancore, questa ira repressa al pubblico intero, che li guardava rapiti, con un misto di paura e di ammirazione. Molti fischiavano, o urlavano al loro indirizzo, coinvolti e presi dalla musica, ma tutto ciò rimaneva oltre la soglia di percezione della morfa, il cui primo pensiero era solo quello di tirar fuori tutto quello che aveva sobbollito troppo a lungo dentro di lei. |
All’ultima nota emessa dal pianoforte di Yvonne, Lillian fece cadere le braccia lungo i fianchi e chiuse per un secondo gli occhi, spossata. Il mondo, che fino a quel momento era rimasto un’entità distante, quasi inesistente, le piombò addosso sotto forma di applausi e urla dalla folla, cogliendola ancora una volta impreparata.
Tirò un gran sospiro e si riprese, tamburellando col piede nudo sul pavimento. La sensazione del legno vivo sotto di lei la fece sentire nuovamente viva. Si voltò indietro, osservando Mills. Aveva la lingua penzoloni per la stanchezza e per la fatica, si era tolto gli occhiali da sole, ma gli occhi erano brillanti come due sfere d’ossidiana. Era felice.
Dal canto suo, si sentiva fisicamente spossata, ma l’ebbrezza di avere davanti a sé un pubblico che cantava seguendo la loro musica, che si esaltava e ballava secondo ciò che loro facevano, era una sensazione unica al mondo. Non l’aveva mai provata prima di allora, e la faceva sentire bene come null’altro.
In quel momento pensò di comprendere come si sentissero Mills e Corey durante i concerti. In quel momento credette di capire cosa passasse fra i due, l’alchimia che si era instaurata fra i due ragazzi, unici morfi nel gruppo. Così, decise di giocare la sua carta, l’occasione che si era studiata ormai da molto tempo.
“Bene, siamo… siamo arrivati all’ultima parte della nostra esibizione,” annunciò al microfono. “L’ultima canzone che… l’ultima canzone di stasera è speciale, ed è dedicata ad una persona speciale. Ora tocca a noi, con Because the Night. La dedico a Corey e a tutti i suoi amici.”
Lillian poté percepire distintamente lo sguardo di Mills sulla sua schiena, ma scelse di ignorarlo.
Take me now, baby, here as I am Hold me close, try to understand Desire is hunger, is the fire I breathe Love is the banquet on which we feed | Lillian si accostò al microfono, le braccia lungo i fianchi, tese. |
Come on now, try and understand The way I feel when I’m in your hand Take my hand, come undercover They can’t hurt you now Can’t hurt you now Can’t hurt you now | Di colpo alzò le mani, allargando le braccia e chiudendo gli occhi. |
Because the night belongs to lovers Because the night belongs to lust Because the night belongs to lovers Because the night belongs to us | Afferrò il microfono, levando la voce con forza, graffiando l’aria con le sue corde vocali. |
Have I doubt when I’m alone Love is the ring, the telephone Love is an angel disguised as lust Here in our bed until the morning comes | Il microfono in mano, Lillian passeggiò fino a raggiungere prima Yvonne, dietro di lei, quindi Nicholas. |
Come on now, try and understand The way I feel under your command Take my hand as the sun descends They can’t hurt you now Can’t hurt you now Can’t hurt you now | Si voltò verso il pubblico, che stava cantando assieme a lei, un brivido lungo la schiena. |
Because the night belongs to lovers Because the night belongs to lust Because the night belongs to lovers Because the night belongs to us | Lillian cantava con trasporto, chiudendo le mani a pugno e riaprendole continuamente, scatenandosi alla conclusione di ogni verso. |
With love we sleep With doubt the vicious circle Turn and burns Without you I cannot live Forgive, the yearning burning I believe it's time, too real to feel So touch me now, touch me now, touch me now | La voce più profonda, incupita, impugnava il microfono con forza, come a volerlo punire, mentre le voci del pubblico svanivano dalla sua mente. |
Because the night belongs to lovers Because the night belongs to lust Because the night belongs to lovers Because the night belongs to us | Aprì di nuovo le braccia, alzandole al cielo, mentre Mills percuoteva piatti e tamburi. |
Because tonight there are two lovers If we believe in the night we trust Because tonight there are two lovers If we believe in the night we trust Because tonight there are two lovers If we believe in the night we trust! | |
0 commenti:
Posta un commento